Ancora una volta l’impegno del Teatro Manzoni è
quello di delineare una nuova stagione di prosa con un programma attento
alle richieste del suo pubblico, rivolte a conciliare l’alta dignità
degli allestimenti con accattivanti copioni in equilibrio tra il piacere
del divertimento e il gusto sottile della satira di costume. In
particolare il calendario della nuova stagione 2004-05 ripropone
commedie già consacrate da clamorosi successi cominciando dalla
riproposta coraggiosa, a distanza di almeno una generazione,
dell’indimenticabile "A piedi nudi nel parco" di Neil Simon aureolato,
assieme ai grandi successi internazionali di palcoscenico, tra i mostri
sacri della cinematografia dopo la splendida edizione filmica degli anni
Sessanta con Jane Fonda, Robert Redford, Charles Boyer e Mildred Natwick,
Herb Edelman. L’esilarante vicenda approdò una prima volta sui nostri
palcoscenici nell’interpretazione di Paola Quattrini, Lia Zoppelli,
Stefano Santospago, Gianni Bonagura, mentre nella stagione 1982-83 la
smagliante commedia dell’ormai popolarissimo re di Broadway ebbe a
protagonisti, nella versione italiana di Tullio Kezich, la sofisticata
coppia costituita da Sergio Castellitto e dalla moglie Margaret
Mazzantini, coadiuvati da Lauretta Masiero e Luigi Pistilli. La regia
della nuova edizione di "A piedi nudi nel parco" è ora di Gianluca Guidi
che si è accollato anche il ruolo del protagonista avendo come partner
Anna Falchi e Gianni Fenzi con la partecipazione straordinaria di Erica
Blanc, per tanti anni dolce compagna d’arte e di vita dell’inquieto
Alberto Lionello.
"I ragazzi irresistibili", un altro testo tra i più
significativi della drammaturgia di Neil Simon, avrà per protagonisti
Johnny Dorelli affiancato da Antonio Salines e da Orazio Bobbio, con la
regia di Francesco Macedonio. La vicenda dei due anziani e litigiosi
attori di varietà in pensione ha avuto per primi interpreti italiani
Mario Carotenuto e Vittorio Caprioli prima di tentare Aldo Giuffré e
Mario Scaccia, ma il ricordo più popolare della movimentata favola di
palcoscenico resta forse legato alla trasposizione cinematografica con
Walter Matthau e il decrepito, ma davvero irresistibile George Burns.
Nel 1997, a distanza di quasi trent’anni dal film diretto da Herbert
Ross, "The sunshine boys" tentarono l’attore-autore Woody Allen e il suo
collega Peter Falk.
A inaugurare la stagione 2004-05 sarà Carlo Delle
Piane che torna in palcoscenico come protagonista di "Al Moulin Rouge
con Toulouse-Lautrec" di Sabina Negri dedicato alla vita del grande
pittore e ambientato nello storico locale. Esiste un film di culto "Moulin
Rouge" realizzato da John Houston nei lontani anni Cinquanta che
ripercorre la biografia di Toulouse-Lautrec, con José Ferrer costretto a
recitare in ginocchio per "restringersi" nei panni dello sventurato
pittore, cliente assiduo del pittoresco "night" di Montmartre. Al film
di Houston s’era ispirato cinquant’anni fa il commediografo
franco-americano Pierre La Mure, il cui dramma dal titolo omonimo era
stato tenuto a battesimo alla Fenice di Venezia, con la regia di
Gianfranco De Bosio, protagonista Giancarlo Sbragia.
La predilezione del pubblico milanese per la
drammaturgia napoletana trova riscontro nell’annunciato allestimento di
"Il medico dei pazzi" di Eduardo Scarpetta, protagonista e regista Carlo
Giuffré, che ridà credito alla pittoresca vicenda ottocentesca
dell’inattendibile Ciccillo che sperpera al gioco e con compagnie
galeotte i soldi che riesce a spillare allo zio Sciosciammocca cui ha
dato di intendere di essersi laureato in medicina e di gestire una
clinica per malattie mentali. A impersonare cinquant’ anni fa il
disonesto e profittatore Ciccillo era stato, in un film di Mario Mattoli,
Aldo Giuffrè capace di tener testa alla comicità travolgente del grande
Totò nei panni del frastornato Sciosciammocca.
Da un altro popolare film hanno tratto una
scintillante versione di palcoscenico gli attori Neri Marcoré e Ugo
Dighero, che si sono affidati alla traduzione e all’adattamento di
Edoardo Erba, per dar vita di palcoscenico a "L’apparenza inganna" di
Francis Veber, lo scatenato autore della commedia "La cena dei cretini".
La trasformazione di "Le Placard", titolo originale del film, in
"L’apparenza inganna" è legata alla versione filmica attuata in Italia
sotto quest’altro nome. Ne è stato protagonista Daniel Auteuil nei panni
del modesto contabile ossessionato dalla minaccia di perdere il posto
nella fabbrica di profilattici trasformatasi ai suoi occhi in un
infernale girone dantesco. Nel film diretto dallo stesso Francis Veber
avevano ruoli decisivi attori prestigiosi come Gérard Depardieu, Jean
Rochefort, Michel Aumont, Thierry Lehrmitte.
Un altro degli spettacoli più attesi è costituito
dall’allestimento di "Molto rumore per nulla" di William Shakespeare
che, nel libero adattamento di Lina Wertmuller, è diventato il musical
"Molto rumore senza rispetto per nulla". Una certa libertà
espressiva era stata adottata anche da Kenneth Branagh, regista e
protagonista della famosa versione cinematografica di dieci anni fa con
Emma Thompson, Denzel Washington, Keanu Reeves, Phyllida Law. A
impersonare la protagonista di "Much ado about nothing" sarà Loretta
Goggi la quale esordirà nel ruolo al Teatro Romano di Verona nel quadro
dell’annuale Festival che la città di Giulietta e Romeo dedica
all’autore della tragedia arcifamosa. Una edizione che negli anni
Sessanta entusiasmò il pubblico londinese fu quella allestita da Franco
Zeffirelli all’Old Vic con Maggie Smith e Albert Finney. Nel 1972 il
regista Mario Missiroli affidava ad Anna Maria Guarnieri e a Carlo
Montagna un "Molto rumore per nulla" accreditato tra gli allestimenti
più riusciti. Nel 1995 il regista Gigi Dall’Aglio si giovava infine
della divertente traduzione di Masolino D’Amico per allestire al Teatro
Romano di Verona un suo "Molto rumore" affidato alle risorse
interpretative di Elisabetta Pozzi, Massimo Popolizio, Daniele Salvo,
Renato Carpentieri.
Uno degli appuntamenti di fine stagione sarà con un
popolare dramma di Luigi Pirandello tenuto a battesimo al Carignano di
Torino nel 1917 da Ruggero Ruggeri che poi lo riprese fino alla vigilia
del suo definitivo addio. Protagonisti di "Il piacere dell’onestà"
saranno Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi con la regia di Lamberto Puggelli
che nel 1978-79 proprio al Teatro Manzoni aveva già diretto la
scintillante edizione con Alberto Lionello, Erica Blanc, Umberto Ceriani,
Mico Cundera. Il personaggio dell’intransigente Angelo Baldovino
votatosi al piacere dell’onestà dopo un’esistenza alquanto libera, ha
tentato tutti i maggiori interpreti del Novecento, da Luigi Carini
(1924) a Lamberto Picasso (1925), da Renzo Ricci (1930) a Salvo Randone
(1948), sollecitando negli ultimi anni l’impegno di Tino Carraro (1965),
Carlo Giuffré (1987), Umberto Orsini (1990), Gianrico Tedeschi (1998).
Ad accollarsi lo spettacolo di addio, in una chiave
simpaticamente festante e paradossale, sarà infine Enzo Iacchetti che
con la regia di Massimo Navone sarà il protagonista di "Un Virus nel
Sistema" (The Bug), una vicenda dei nostri giorni dominata dal sospetto
che un virus misterioso abbia inquinato i computers di una grande
società, insinuando addirittura la possibilità di un complotto
internazionale che mette in crisi i dirigenti, mobilita spericolati
killers, ingigantisce il più insignificante dettaglio. L’autore Richard
Strand, che vive in California e insegna al College di Mt San Antonio,
ha al suo attivo molte commedie rappresentate con successo sia in
America che in Europa, tra queste ricordiamo "The death of Zukasky" e la
neonata "Ten percent of Molly Snyder". In particolare "The Bug" è stata
tradotta in tedesco e con il titolo "Fehler in system" ha avuto numerose
produzioni in Europa.